
Remodelado
Lisbona 1 perché Lisbona non è una città che si liquida con un post: è una città del cuore, piena di fascino, di scoperte, di segreti e ci vorrebbe una vita per conoscerla. Quindi dopo Lisbona 1 ci saranno anche Lisbona 2 e 3, anche se la città è relativamente piccola ed è ancora una delle poche capitali a misura d’uomo.
Noi siamo arrivati a Seixal e abbiamo trovato un’area di sosta per i camper inaspettata e tranquilla, a qualche centinaio di metri dal battello che ci porterà in venti minuti a Cais do Sodrè, uno dei punti nevralgici da cui iniziare a conoscere la città.
Sono passati dieci anni dal mio primo arrivo a Lisboa; poco sembra essere cambiato, ma oggi abbiamo solo qualche ora per rivederla e scegliamo, come altre volte di affidarci ai tram.

Il tram 28 che si inerpica per i vicoli di Alfama e poi corre verso il cimitero di Prazéres è ormai una celebrità e ad ogni ora del giorno c’è una coda di qualche centinaio di metri di turisti, per lo più della razza “mordi e fuggi”, impazienti di salire su uno di questi storici veicoli.

In servizio dal 1873 queste macchine sono state rinnovate e le originali strutture in legno sono state adeguate ai tempi. Per questo motivo vengono chiamati “Remodelados” e sono una leggenda su rotaia.
Ma Lisbona sa anche adeguarsi ai tempi. Ora la linea 15E, che dalla Praça da Figueira corre lungo la costa sino ad Algés si è dotata di modernissimi tram CAF Urbos 3, a piano totalmente ribassato e bidirezionali che ora affiancano e forse soppianteranno i pur recenti Siemens.

In attesa che la coda in Praça Martins Moniz si stemperi per l’ora di pranzo incombente ci inerpichiamo a piedi verso il Castello de São Jorge e incontriamo Union Empanadas, un piccolo locale dove si mangia la miglior bifana della città.
La bifana, gloria portoghese quanto la nostrana porchetta, è una scaloppina di maiale servita in un morbido panino e in ogni mercato che si rispetti non manca un banchetto, ormai un furgone, che la offra a prezzo popolare con una bottiglietta della pessima birra di Sagres, che assurge a effimera e momentanea nobiltà.
Union Empanadas è il locale giusto per celebrare il rito della bifana; naturalmente si può ripiegare su qualche empanada, servita al calor bianco e adeguatamente caricata di piri-piri, il nome lusitano del peperoncino ammollato nell’olio.

Celebriamo diligentemente il rito e torniamo fiduciosi al capolinea del 28, dove la coda è diventata sopportabile e saliamo sul terzo dei tram in attesa.
Il tramviere, a Milano rigorosamente “el maneta”, qui è in realtà una splendida Angolana che conduce il mezzo con consumata perizia per i vicoli di Alfama scampanellando ai distratti che guidano le auto con la testa fra le nuvole.

Bellissimo resoconto. Anche a Luisa e al sottoscritto Lisbona aveva riservato sempre piacevolissime sorprese, in primis l’emozionante linea 28.
Ottima recensione con qualche digressione e suggerimento culinario.
Ne faremo tesoro per una nostra futura visita alla città , e se il periodo fosse quello giusto e ti starai annoiando ti chiederemo da farci da Cicerone. 😊